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Lesson Transcript

Venezia da mangiare - parte 2
Che si esca di mattina o di sera, tra una barzelletta, un’ombra di bianco, una piccante novità e due stuzzichini, arriverà inesorabile l’ora del pranzo o della cena- l’ora dei pasti veri fatti di un primo e/o di un secondo accompagnato con il pane, ma soprattutto la polenta. Sono pasti che si consumano nell’intimità domestica, seduti comodamente a tavola in compagnia della famiglia o della tele. Così, di ritorno dalle commissioni, la passeggiata che divide il Leone dalla sua veneziana dimora è una passeggiata digerente prima ancora d’aver iniziato a pasteggiare. Solo a casa si mangia per davvero! Sì, ma cosa?
A far da antipasto o spesso da piatto unico, secondo la stagione ci sono i bovoeti, le cicale di mare condite con sale, pepe e olio, la panada, le già nominate sardee in saor, il carpaccio o il misto di cozze e vongole di laguna saltate in padella. Tra i primi si va dai bigoi in salsa, agli spaghetti col nero (cioè l’inchiostro) di seppia, al pasticcio di ragù (versione veneziana delle lasagne alla bolognese), ai risi e bisi (risotto ai piselli), alla zuppa o al risotto di pesce solo per citare i classici.
Tra i secondi ci sono il fegato alla veneziana, la trippa o il baccalà in umido, le moéche fritte, gli scampi aea busera (cioè in umido), gli osei con la polenta e ogni tipo di carne, pesce, selvaggina e crostacei da far stupire se si considerano le risorse relativamente limitate della laguna. Infatti, bisogna superarne i confini e seguire i percorsi delle antiche navi mercantili, dentro e fuori Venezia, per arrivare a capire l’origine di tante varietà gastronomiche e per non lasciarsi spiazzare dall’originalità di sapori che mescolano ai gusti tipici della tradizione culinaria mediterranea quelli più secchi e intensi dei Paesi del Nord Europa e gli aromi agrodolci e speziati del Vicino e dell’estremo Oriente.
Così, intrappolata per un giorno tra le viscere del Leone, in un processo digestivo eterno e, a tratti, quasi soffocante ho provato a spiegarvi quali sono i mille sapori di una Venezia ancora tutta da mangiare e, credetemi, a starci così vicino, si può quasi sentire l’alito del Felino odorare di laguna e di terra, di spezie, di cielo e di oltre un millennio storia. Buon Appetito!

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